MACCAP 2013 Mostra d’Arte Contemporanea Capracotta
È un ringraziamento sentito quello che rivolgo a tutti gli artisti che hanno partecipato alla collettiva di Capracotta. Siete stati numerosi e questo ci ha reso soddisfatti dei risultati raggiunti. Come ben si sa, non è semplice organizzare eventi di questo tipo e catturare l’attenzione degli artisti stessi affinchè decidano di esporre i loro lavori in determinati eventi. Il risultato ottenuto è stata la presenza di diverse declinazioni linguistiche che si sono incontrate fra di loro evidenziando le innumerevoli potenzialità di espressione dell’arte: la mostra ha raccolto diversi linguaggi e livelli di comunicazione attraverso le svariate tecniche che sono state presentate e la stessa arte diventa un canale di manifestazione di un “IO” più intimista e profondo che permette di esprimere in molteplici modi le proprie emozioni. Per questo motivo l’arte non conosce e non può avere regole, ma regala la massima libertà e il massimo livello di sperimentazione ed evoluzione. L’artista si trova a dover gestire e conoscere le proprie sensazioni e i propri sentimenti, a veicolarli in un canale e ad esprimerli artisticamente nella maniera più personale possibile: l’arte è la declinazione per eccellenza dell’anima, è un turbinio di sensazioni, inquietudini, anticonformismo, gestualità, impeto, passionalità, riflessione.
Qui a Capracotta abbiamo avuto un panorama artistico notevole, validi artisti ci hanno regalato un po’ del loro “IO”, hanno presentato pittura, scultura, fotografia; i temi affrontati sono stati i più svariati, dalle insofferenze più profonde e radicate alla speranza, alla positività, dalla ricerca filosofica al razionalismo più concreto, tutti modi che l’artista trova e usa come mezzo espressivo per dialogare con il mondo. L’arte ha un suo alfabeto, le immagini, i segni, i colori, che ricombinati fra loro permettono grandi discorsi e creano una forte carica emotiva. Gli artisti che hanno partecipato non sono soltanto del territorio molisano, che, anche se ancora poco conosciuto, annovera artisti di indiscusso talento, ma anche artisti di regioni limitrofe che hanno dimostrato una assoluta padronanza di questo mezzo espressivo. Pittura di genere, stampe da incisioni, sculture in legno e polistirolo, disegno, fotografie, pittura gestuale, arte povera,opere in polimaterico, arte astratta: queste sono state le scelte artistiche di chi ha voluto partecipare a questa collettiva. Dalla pittura di paesaggio e di genere di Antonioli, Beltrante, Marinelli e Inno abbiamo toccato il visionario e l’onirico con Costa, l’esoterico e il sogno con le stampe della Boffa, la positività con Carma, l’intimismo più profondo e affine ad un espressionismo rivisitato con Carmine Santoro, passando per l’arte informale di Roberto, Angela Santoro, Marra e Paolo Emilio Greco, l’arte del disegno con Francesco Palmieri e Mastrodonato a cui si associa una “deliziosa” forma di denuncia sociale, cosi come quella di Mastropaolo, e la ricerca dell’ordine nel caos di Serricchio attraverso il polimaterico. La scultura con Antonacci ha toccato punti filosofici importanti legati ad una pregevole lavorazione del legno, così come il lavoro di Di Florio, con la ricerca di una simmetria apparentemente nascosta. Infine la fotografia con gli scatti in bianco e nero di Massimo Palmieri e Albanese, che fanno trapelare emozioni, vibrazioni, l’occhio si perde e vaga sondando ogni minimo dettaglio; Passiamo alla fotografia di stampo surrealista di Giada De Santis, a quella a carattere storico- sociale di Giunta, sino a quella concettuale di Lucia Magnifico.
Questo dimostra le sconfinate potenzialità dell’arte e di chi decide di farne il proprio mezzo espressivo, chi attraverso gesti, segni o figure, riesce a trasmettere un messaggio e fa divenire l’arte un modo di vivere.
Gioia Cativa, critico d’arte dell’associazione
Lina Boffa – LA RUOTA DELLA VITA acquaforte, acquatinta a grana di sale doppio su rame, stampa color seppia, foglio carta pes. 50 x 70 1999
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