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EX TEMPORE BEFORE XMAS II EDIZIONE – call for artist

Il comune di Isernia in collaborazione con la Galleria Spazio Arte Petrecca l’Associazione SM’ART – l’arte sm! e Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia, organizza in occasione delle festività natalizie un’estemporanea di pittura e fotografia che si svolgerà nella Sala Mostre dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia.

Il bando completo può essere scaricato di seguito: 

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PACI 2022 PREMIO AUDITORIUM CITTÀ D’ISERNIA – 9^ edizione

02 – 30 settembre 2022 | Auditorium Unità d’Italia | Isernia

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Dopo due anni di fermo imposti dalla pandemia torna in allestimento fisico il PACI – PREMIO AUDITORIUM CITTA’ D’ISERNIA, il progetto artistico e culturale del settembre Isernino. Venerdì 2 settembre, dalle ore 18:00, ci sarà l’inaugurazione della mostra d’arte che, quest’anno, ha come tema il rapporto tra il CENTRO e PERIFERIA, intesi sia come luogo fisico che dell’anima.

Un estratto dal testo di presentazione di Antonio Pallotta, Direttore Artistico della mostra:

Rispetto al nostro centro biologico tutto ciò che non è il nostro corpo proprio è fuori di noi, è già alla periferia.  E allora da cosa nasce il bisogno di cancellare il centro fisico?

Nasce, io credo, da una condizione biologica deficitaria e quindi dal desiderio di potenziamento della dotazione naturale.

Il nostro esserci non è già un decentramento rispetto all’atto originario dell’origine (come del venire al mondo)?. In tal senso, possiamo dire, che la condizione precipua dell’uomo è da subito quella dell’altrove. Non un altrove irreale, immaginario, di evasione utopica ma un controspazio reale, una eterotopia, direbbe Foucault. Si può dire che l’eterotopia è la capacità di resistenza allo spazio puramente ereditato. Esso prevede come fine ultimo il progresso, attraverso il potenziamento permanente dello spazio nel tempo.

La periferia come stato mentale, dello spirito, inizia come bisogno di decentramento, di fuga verso l’altrove, di conoscenza verso la differenza. L’attrazione inspiegabile e misteriosa che sentiamo verso la differenza è la necessità di pathos dal quale deriva l’amore per l’altro. Amare non significa forse rinunciare al proprio spazio per fare spazio ad un altro? Rinunciare alla pretesa di voler avere tutto lo spazio per sé per condividere con l’Altro l’esperienza della differenza.

Il PACI è una eterotopia, uno spazio della non individuazione della singolarità; uno spazio in cui l’io si incrina, poiché in quanto etero-topia è spazio altro, è spazio dell’altro. Spazio della differenza che non appartiene all’individuo singolo, spazio della condivisione, della comunione, della collettività, del t e r r i t o r i o.

La periferia come stato dell’anima non può essere spaziale in origine, ma lo diventa nel momento in cui si scopre l’imperscrutabile. La scoperta non può fare luce una volta per tutte sul suo mistero ma non può neanche tacere semplicemente. La scoperta del limite rende possibile il viaggio baudelairiano fatto di soste, nessuna delle quali è destinazione finale.

Un viaggio sul crinale della dicotomia dentro/fuori.

Nonostante la luce, noi non vediamo e ciò che facciamo è precipitare dall’origine intrascendentale; postuma.

“Scoprire” significa predisporsi coNsapevolmente verso la possibilità di mettere in crisi il proprio spazio soggettivo, la propria comfort-zone. Aprirsi all’Altro, significa “fare spazio”, “dare spazio all’altro” e ciò impone giocoforza che un poco di quello spazio soggettivo sia sacrificato, venga cancellato per dare all’altro l’opportunità di occuparlo. Spazio cancellato, è in effetti un non-spazio. Se il non-spazio è spazio di più soggetti allora è spazio della condivisione e il risultato di una condivisione è sempre uno spazio della trasformazione.

L’edizione critica del PACI 2022 è affidata a Gioia Cativa, Carmen D’Antonino e Silvia Valente.

Gioia Cativa scrive:

Oggi, sempre più spesso, si parla del rapporto che esiste o può esistere tra il centro e la periferia, espressioni viste per molto tempo come due luoghi di aggregazione diversi fra loro, sia dal punto di vista architettonico che sociale. Ma centro-periferia è un modello storiografico che è stato applicato anche a periodi anteriori, come chiave di lettura dei rapporti tra imperi e province, tra città e territori.

Per tale motivo, approfondire un tema di questa profondità sia storica che culturale che sociale, ha ispirato il tema della 9^ edizione del P.A.C.I. dove, proprio l’attenzione, si focalizza su questo interessante quanto misterioso binomio.

La presenza dei servizi sul territorio è una delle variabili chiave per il contrasto all’esclusione sociale, un aspetto che si rispecchia molto nel nostro Paese, molto disomogeneo per conformazione territoriale e sia da un punto di vista culturale e sociale, a cui si aggiungono anche disuguaglianze economiche che possono portare a situazioni di degrado e disagio.

Gli artisti invitati a partecipare quest’anno hanno la possibilità di mettere in luce, attraverso i loro lavori, una lettura critica e personale del rapporto fra centro e periferia che, se in alcuni casi assume connotazioni positive, il più delle volte, viene visto come un modello difficile da integrarsi. A questo punto è doveroso porsi una domanda: “É giusto unire necessariamente questi due ambiti? Oppure si può pensare di analizzarli anche nella loro individualità?” Forse una soluzione potrebbe essere quella di scindere queste due realtà cercando di trovarne i punti di forza e i punti deboli e, in tal modo, lavorare per un obiettivo più ampio. Ovviamente ciò richiede una componente emozionale forte, una soggettività capace di guardare oltre il materiale, spingendosi verso una conoscenza e analisi profonda; i sentimenti, la personalità hanno un ruolo fondamentale in questo tipo di lavoro ed è per questo che agli artisti è stato chiesto proprio questo: una chiave di lettura individuale e innovativa, un messaggio che può smuovere l’opinione degli altri e aprire ad un dibattito proficuo e costruttivo.

Carmen D’Antonino scrive:

I grandi studiosi dell’arte come Enrico Castelnuovo e Carlo Ginzburg rileggono la storia dell’arte italiana mettendo in discussione uno dei dogmi su cui si era basata per secoli. E tale dogma identifica il centro (o i centri) come luogo della creazione artistica, mentre relegava alla periferia il significato riduttivo e negativo di semplice lontananza dal centro.

Contro questa identificazione tra periferia e ritardo artistico, la mostra racconta invece la relazione forte tra centro e periferia. In questa maniera il visitatore capirà come la dominazione simbolica del centro sulla periferia non sia un dato di partenza nelle vicende dell’arte e, più in generale, della società italiana, ma sia invece il frutto di un processo secolare di costruzione di modelli e forme capaci di ridurre la diversità all’unità. Il P.A.C.I. 2022 dà voce e corpo alle aeree periferiche, ai territori fuori portata, alle prospettive dimesse. E a questi spazi restituisce tale centralità: urbano, rurale, periferico, industriale, extraterritoriale e corporeo; diverse declinazioni dello spazio sono rappresentate da quindici artisti con opere pittoriche, scultoree, installazioni, contraddistinte da tecniche e pensieri differenti. La mostra è un’interpretazione artistica delle aspettative e delle conseguenze dei cambiamenti sociali degli ultimi cinquant’anni: l’urbanizzazione lo svuotamento delle campagne, la creazione delle periferie urbane, le lotte contro le restrizioni del corpo. Le dinamiche soffocanti del neoliberismo hanno lasciato alienazione e degrado dove permettevano progresso ed anticipazione, ma l’arte ha saputo germogliare in questa realtà, facendosi pervasiva e resistente e possibilità d’alternativa. È questa risposta alle distopie liberiste che la mostra vuole documentare, criticando e raccontando, decentrando lo sguardo e aprendo visioni di bellezza, canali espressivi che parlano di un desiderio diverso. A tal proposito riflettiamo sul pensiero di Cherubino Gambardella riguardo del suo collage Supernapoli (2014) affermando che. “la metropoli si muove, entra e esce dal corpo che la ospita. Tutto per impedire alla realtà di stabilire una supremazia sul presente, restituendo all’utopia il suo diritto ad esistere, come prassi democratica nel pensiero quotidiano”. La stessa visione si percepisce per la città d’Isernia, città alla quale per nove anni in maniera costante le viene dedicato un premio di alto profilo artistico. Una città dominata da un’anima interiore che lascia indizi a chiunque la osserva, che prende vita in una giustapposizione di immagini, in un alternarsi di tratti, uno spazio urbano che lascia tante feritoie aperte verso i non luoghi dell’immaginazione. È nel rapporto mai definitivo tra ambiente e intervento umano che fiorisce la possibilità a riconfigurarsi, a rimettere a fuoco gli elementi del paesaggio. È proprio la relazione fruttuosa tra centro e aree periferiche, nella più ampia accezione possibile, la condizione utopica messa in risalto dalla mostra, un rapporto partecipato che ancora non ha luogo di attuazione, se non nell’arte.

Silvia Valente scrive:

Perché parlare di resilienza in un testo a corredo di un’esposizione d’arte? Le ragioni sono tante e diverse, e nello sforzo di sintesi che mi impongo di praticare in questa circostanza – tanto giusto quanto necessario – credo sia utile ridimensionare la trattazione del tema, muovendo lungo due traiettorie di riferimento che, non a caso, trovano comunanza nelle sfere d’indagine che caratterizzano questo breve scritto. I concetti di individualità e comunità, oltre a connotare precipuamente i processi di resilienza, definiscono i margini entro i quali le arti e la cultura muovono costantemente, contribuendo alla definizione di percorsi che, indipendentemente dalla loro intenzionalità, motivano alla valorizzazione delle conoscenze/competenze. Che ciò rappresenti un antidoto all’inerzia, alla pigrizia e all’ignavia culturali è presto detto, ed è quindi in questo dedalo traviato e nella volontà di reagirvi con operosità che trova ragion d’essere la 9° edizione del PACI, quale traduzione effettiva di un percorso di resilienza che nella rilettura di schemi avversivi, scorge l’ipotesi di un’opportunità.

Quella che apparentemente potrebbe sembrare una semplice prospettiva ottimistica si rivela, di fatto, un percorso di formazione arduo e faticoso che nella co-costruzione valoriale, nel rinvigorimento identitario, nel sostegno sociale legge un’occasione di rinnovamento; gli attori coinvolti sono molteplici, come altrettante appaiono le declinazioni offerte, di volta in volta, anno dopo anno, dagli ideatori e dagli artisti del PACI.

La 9° edizione del Premio è incentrata sul tema della relazione fra centro e periferia, un invito rivolto agli artisti affinché le loro interpretazioni creative possano restituire al pubblico nuovi modelli critici di lettura della realtà; tutto ciò nella “regione che non esiste – recita l’abstract del PACI 2022 – definizione che è diventata il volano di una crescente curiosità nei confronti di un luogo per certi versi esotico”. Una esplicitazione che, non a caso, ci riconduce al concetto di partenza, a quella resilienza che sembra caratterizzare alcuni gruppi sociali, motivati al cambiamento sulla scorta di opportune sollecitazioni. Un tema, in definitiva, avvincente di per sé ma che in questo specifico contesto – quello del Molise, e del PACI in particolare – sembra trovare maggior forza e coerenza nell’analisi dell’interazione tra i diversi livelli coinvolti (individuale e collettivo). Il pregiudizio estetico che sembra avvolgere la dimensione della periferia, carico degli stereotipi tipici della marginalità – che nell’indefinitezza e nella sterile omologazione trovano sublimazione – è un codice interpretativo che sembra essere giunto al capolinea nel superamento ideologico imposto dalla globalizzazione; lo scollamento nel binomio centro-periferia è il nuovo focus d’indagine, improntato proprio al superamento di una contrapposizione infruttuosa, tanto sotto il profilo pratico quanto ideologico, nonché culturale. Spostare l’asse del ragionamento alla dimensione emozionale è, de facto, la chiave interpretativa commisurata alle esigenze dettate dalla contemporaneità.

Gli artisti del PACI 2022 sono:

Pino Boresta, Alfredo Celli, Mauro Cuppone, Anna Iskra Donati, Roberto Franchitti, Ignazio Fresu, Vittorio Iavazzo, Michelino Iorizzo, Fabrizio Mariani, Calido, Antonio Pallotta, Adriano Segarelli, Tina Sgró, Massimo Sirelli, Francesco Strabone

Ricco sarà anche il calendario degli eventi collaterali che vedrà la partecipazione di illustri ospiti come Giorgio de Finis, Direttore del Museo delle Periferie di Roma e Roberto Lacarbonara, Prof. Di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. E dell’ormai consueto appuntamento dedicato alla poesia e alla letteratura a cura di Maria Pia De Martino, che presenterà il nuovo lavoro editoriale di Rita di Pilla. Ma quest’anno al PACI si potrà apprezzare anche della buona musica; l’inaugurazione sarà impreziosita degli interludi musicali di Emilio Coulitte e Marilina mentre al finissage sarà la straordinaria voce del soprano Federica D’Antonino accompagnata al pianoforte da Francesco Cipullo. E ancora il Dj Peppe Carruolo selezionerà una playlist in una serata di djset appositamente dedicata. Il calendario degli eventi collaterali è riportato sulla locandina.

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Inaugurazione: 2 settembre 2022 ore 18:00 presso Auditorium Unità d’Italia – Corso Risorgimento, 221 – 86170 – Isernia.

Finissage: 30 settembre 2022

 Il P.A.C.I. è un evento ideato e organizzato dall’Associazione SM’ART – l’arte sm!

direzione artistica: Antonio Pallotta.

edizione critica: Gioia Cativa, Carmen D’Antonino, Silvia Valente.

allestimento mostra: Gioia Cativa, Carmen D’Antonino, Silvia Valente, Antonio Pallotta.
supporto all’allestimento: Simona Perpetua

grafica: Antonio Pallotta

supporto all’organizzazione:
Annalisa Pallotta, Gabriella Masucci, Simona Perpetua.

il P.A.C.I. è un evento istituzionalizzato come da verbale di deliberazione della giunta comunale n° 144 del 19/10/2017.

Info e contatti:

Associazione Socio Culturale SM’ART – l’arte sm!
via Santo Spirito, 22/c
86170 – Isernia

3248110913

patrocini del P.A.C.I. 2022:
Regione Molise
Comune di Isernia
Museo delle Periferie di Roma
Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia
Accademia di Belle Arti di Lecce
Associazione Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia
Galleria Spazio Arte Petrecca – Isernia

 

ringraziamenti speciali:
Vincenzo Cotugno – Assessore alla Cultura Regione Molise
Piero Castrataro – Sindaco della Città di Isernia
Luca De Martino – Assessore alla Cultura della Città di Isernia
Francesco Dituri – Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia
Giorgio de Finis – Direttore del Museo delle Periferie di Roma
Roberto Lacarbonara – Professore presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce
Gennaro Petrecca – Galleria Spazio Arte Petrecca
Massimo Palmieri – Officine Fotoamatori Isernia
Rita Di Pilla – scrittrice
Maria Pia De Martino – critico letterario e poeta
Silvano Moffa – giornalista
Salvatore Azzolini – poeta
Peppe Carruolo Dj
Franco Del Riccio – Pausa Caffè bar
Emilio Coulitte e Marilina – contrabasso e voce solista
Federica D’Antonino e Francesco Cipullo – soprano e pianista

 

 

 

 

 

 

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EX TEMPORE BEFORE XMAS – estemporanea di pittura e fotografia – LISTA DEI PITTORI E DEI FOTOGRAFI PARTECIPANTI


Ecco i pittori finalisti selezionati e i fotografi che prenderanno parte all’estemporanea di sabato 18 dicembre 2021, presso il Chiostro di Palazzo San Francesco. L’organizzazione ringrazia tutti i partecipanti. 

ELENCO DEI PITTORI

Fernando Assante, Paolo Bizzoco, Manuela Borrelli, Loredana Cacucciolo, Stella Marina Gallas, Sergio Mario Illuminato, Leda, Manuel Malatesta, Bianca Mancin, Marta Mariano, Ugo Martino, Carmine Antonio Mazziale, Alessandro Piromallo, Sara Quida, Agostino Rampino, Roberta Sacco, Alex Succi, Valeria Vallone, Valerio Ventura

ELENCO DEI FOTOGRAFI

Giada De Santis, Simone Di Niro, Fernanda Forte, Rosita Giardino, Eleonora Mancini, Massimo Palmieri, Nando Russo

L’evento è aperto anche alla cittadinanza che potrà interagire con i pittori e i fotografi durante l’estemporanea. 

L’evento si svolgerà nel pieno rispetto della normativa anti-covid. 

EX TEMPORE BEFORE XMAS – call for artist

Il comune di Isernia in collaborazione con la Galleria Spazio Arte Petrecca l’Associazione SM’ART – l’arte sm! e Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia, organizza in occasione delle festività natalizie un’estemporanea di pittura e fotografia che si svolgerà nel chiostro dello storico Palazzo San Francesco costruito per volontà di Francesco D’Assisi nel 1222, oggi sede degli uffici comunali.

L’estemporanea si svolgerà il giorno sabato 18 dicembre dalle ore 11:00.

Ogni artista sarà affiancato da uno o più fotografi, autonomi o appartenenti alle associazioni fotografiche operanti sul territorio, i quali realizzeranno uno shooting fotografico agli artisti mentre realizzano il lavoro in estemporanea.

Tutte le opere di fotografie e di pittura resteranno in mostra dal giorno giovedì 23 dicembre 2021 in modo che sia possibile anche per i fotografi avere i necessari tempi tecnici per effettuare le stampe e predisporre i lavori per l’allestimento complessivo.

In occasione dell’evento sarà realizzato un catalogo contenente le fotografie di tutte le opere accompagnate da una selezione da quelle realizzate dai fotografi.

Gli artisti potranno richiedere ai fotografi di inviargli lo shooting.

Per partecipare all’evento non è prevista nessuna sottoscrizione onerosa.

L’evento è gratuito.

Potranno partecipare un numero massimo 20 artisti selezionati dalla commissione giudicatrice composta da:

Avv. Gennaro Petrecca: gallerista Spazio Arte Petrecca;

Dott.ssa Carmen D’Antonino: Storica e critica dell’Arte;

Arch. Antonio Pallotta: Presidente dell’Associazione SM’ART – l’arte sm!;

Massimo Palmieri: Presidente dell’Associazione Officine Cromatiche – Fotoamotori Isernia.

Le decisioni della giuria sono insindacabili. Per la valutazione dei lavori pervenuti si terrà conto della ricerca artistica, e del curriculum dell’artista. I fotografi invece saranno invitati direttamente dall’organizzazione dell’evento.

Tutti gli artisti selezionati dovranno provvedere autonomamente e a proprie spese a quanto ritengano necessario per realizzare la propria opera, ad esempio cavalletti, colori, pennelli, tele, fogli, supporti vari, etc. Inoltre ogni artista dovrà portare con sé un telo di plastica o di altro materiale resistente da utilizzare nel momento in cui si realizzerà l’opera per tutelare il pavimento storico di Palazzo San Francesco.

Gli artisti selezionati e i fotografi dovranno presentarsi presso il chiostro del Comune di Isernia alle ore 10:00 del giorno 18 dicembre per l’identificazione, l’assegnazione del fotografo e della postazione. 

Il Comune provvederà alla pubblicazione del catalogo dotato di codice ISBN, Edizioni sm! Editore, in formato A5 (21×21 cm), il quale ospiterà una pagina per ogni artista con la pubblicazione dell’opera e, una pagina per ogni fotografo per la pubblicazione della fotografia. (in calce al catalogo ci sarà una breve sezione dedicata alle note biografiche dei partecipanti corredate delle foto profilo in bianco e nero di ciascun partecipante). Il catalogo conterrà anche i testi di generale presentazione delle opere e degli artisti scritti dai membri della commissione e dei saluti istituzionali del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura della Città di Isernia.

Il tema della mostra è libero.

 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

 La partecipazione è gratuita. È necessario inviare tutto il materiale richiesto al seguente indirizzo di posta elettronica:

info@artesm.com

 entro e non oltre il termine massimo del 10 dicembre 2021

il materiale da inviare è il seguente:

  • una breve descrizione della propria ricerca in generale di massimo 500 battute spazi inclusi;
  • nota biografica (no curriculum – max 3000 battute spazi compresi) contenente recapiti telefonici, residenza, sitoweb, pagine facebook, istagram, twitter, youtube, tik tok;
  • una fotografia in formato quadrato dell’artista in bianco e nero;
  • modulo di iscrizione compilato in ogni sua parte e dichiarazione di manleva;
  • curriculum artistico.

scrivendo nell’oggetto della mail: NOME+COGNOME – candidatura eX tempore before Xmas.

Entro i tempi indicati dalla Timeline in calce al presente bando, saranno pubblicati i nomi dei 20 artisti finalisti. Le spese di trasporto relative alla riconsegna delle opere così come quelle di pernotto e di vitto restano a carico degli artisti.

Il Comune di Isernia pur assicurando la massima cura e custodia delle opere pervenute, declina ogni responsabilità per eventuali urti, incendi o danni di qualsiasi natura, alle opere o persone, che possano verificarsi durante tutte le fasi della manifestazione. Ai singoli artisti è demandata la possibilità di stipulare qualsiasi tipo di assicurazione contro eventuali danni alle loro opere.

Ciascun artista autorizza gli organizzatori dell’evento a trattare i dati personali trasmessi ai sensi della legge 675/96 e s.m.i., anche ai fini dell’inserimento in banche date gestite dalle persone suddette. Ogni partecipante al concorso concede in maniera gratuita agli organizzatori i diritti di riproduzione delle opere e dei testi rilasciati. L’organizzazione si riserva la facoltà di modificare il presente regolamento ove se ne presentasse la necessità. L’adesione e partecipazione all’evento implica l’accettazione incondizionata di tutti i punti del presente regolamento.

clicca sul link per scaricare il bando completo del modulo di partecipazione:

Download (PDF, 820KB)

 

PACI 2020 – PREMIO AUDITORIUM CITTA’ D’ISERNIA – 8^ EDIZIONE

Il P.A.C.I. è la collettiva d’arte contemporanea ospitata nella galleria dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia. Giunto alla sua ottava edizione, il P.A.C.I. è oggi tra le più importanti rassegne di arte contemporanea in Molise. L’edizione 2020 è a cura di Gioia Cativa e Carmen D’Antonino, con il patrocinio del Comune di Isernia.

Quest’anno il concept che ha informato il tema scelto è stato: “l’Arte Sociale” un argomento delicato e molto vasto che prende inevitabilmente spunto da quanto negli ultimi tempi succede a causa del covid-19

Antonio Pallotta, Direttore Artistico del P.A.C.I. spiega:

Il 2020 è l’anno che nella storia resterà inciso come l’anno della pandemia da coronavirus. Uno sconvolgimento epocale non solo sanitario ma che ha investito tutte le sfere della socialità, quella dell’arte compresa.

Considerata quindi tale inevitabile circostanza, l’argomento trattato per il P.A.C.I. 2020 sarà l’Arte Sociale, volendo comprendere sotto questa espressione, la natura dell’arte che si interroga sullo stato sociale, culturale, politico, economico dal quale gioco forza trae la sua ispirazione.

Questa crisi, non solo sanitaria, ha sottoposto tutti noi alla revisione delle nostre abitudini e ci ha costretto a riflettere su quanto ciò che in natura accada sia la conseguenza, più o meno responsabile, delle nostre azioni.

Termini come xenofobia, quarantena, isolamento, resistenza, resilienza, sopravvivenza, ma anche riciclo, recupero, adattamento, solidarietà, volontariato, accendono temi di riflessione a nostro parere molto attinenti al momento attuale e di cui vorremmo condividere la discussione e l’approfondimento con gli artisti invitati al P.A.C.I. 2020.

 Secondo tale criterio si è costruita la rosa dei 12 partecipanti: tutti di straordinaria caratura: Giovanni Albanese, Francesco Bancheri, Giorgio De Finis, Pablo Echaurren, Dante Gentile Lorusso, Carlo Gori, Federico Lombardo, Nicola Macolino, Veronica Montanino, Itto Otto, Antonio Pallotta, Massimiliano Precisi.

L’associazione ha deciso, sempre causa covid, e con l’ormai collaudato supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Isernia,  di posticipare la Kermesse, svoltasi sempre in concomitanza del Settembre Isernino, al periodo di Natale. Inoltre per l’edizione 2020 non saranno assegnati premi né proclamati vincitori.

Altre novità riguardano anche la richiesta che l’associazione ha inoltrato agli artisti partecipanti di realizzare un contributo video attraverso il quale sarà possibile ascoltare e vedere direttamente l’artista che si racconta.

Il PACI 2020 ha inoltre ricevuto l’importante patrocinio da Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. In questo momento l’organizzazione del PACI è in contatto con lo staff del Maestro dell’Arte Povera, per capire se i suoi impegni, possano conciliarsi con l’invito che l’associazione gli ha inoltrato a partecipare all’evento personalmente.

Per la prima volta e in forma ufficiale, l’edizione del PACI 2020 sarà supportata anche da media-sponsor che contribuiranno all’importante lavoro di diffusione e comunicazione dell’evento su territorio non solo regionale. Alcune fra le più importanti testate giornalistiche presenti in Regioni, quali Primo Piano Molise, IsNews e OFF – Officina dei Giornalisti, garantiranno una comunicazione costante sulla carta stampata, sui social e sulle emittenti televisive. Nella stessa ottica massima diffusione possibile, ricade anche il passaggio del PACI2020 a “Te la do io l’arte” programma radiofonico del palinsesto di RAI Radio 2 e condotto da Nicolas Ballario, che l’associazione ringrazia insieme a quanti hanno accettato di supportare in tal senso l’iniziativa.

Le prossime settimane saranno quindi di intensa attività per l’associazione, la quale già lavora alacremente al calendario degli eventi collaterali.

Gioia Cativa scrive:

L’arte come la cultura è un bene comune, è un forte aggregatore sociale e permette una profonda interazione fra opera e pubblico. Partendo da questo presupposto, abbiamo deciso di dedicare il P.A.C.I. di quest’anno al tema dell’Arte Sociale. La decisione nasce anche in seguito agli avvenimenti che hanno sconvolto questo 2020 obbligando un distanziamento che è servito a capire come l’arte, in tutte le sue sfaccettature, possa essere un’ancora di salvezza dall’isolamento. Nomi importanti dello scenario italiano ed internazionale hanno aderito a questo progetto che vedrà la luce a dicembre, come chiusura di un anno difficile seguito dall’auspicio per l’arrivo di un anno migliore.

 Carmen D’Antonino aggiunge:

L’ Arte come esercizio di intelligenza che non deve occuparsi solamente del “Bello”, ma in particolar modo deve avvicinarsi a quelle problematiche presenti nella società in cui viviamo. Questo è il tema che verrà affrontato al PACI 2020.  La poetica degli artisti presenti in questa edizione, sarà concentrata attorno ad un’arte che esprima e indaghi la vita in tutte le sue dimensioni, ardenti in una ricerca di senso. D’altronde, il valore sociale di un’opera d’arte si è sempre basato sul dialogo, l’ascolto, lo scambio, il coraggio e l’esperienza che porta i diversi artisti a sfidare il mondo odierno. E da metà dicembre all’interno delle sale dell’Auditorium, ognuno di loro potrà esprimere al meglio la propria indagine artistica attraverso forme, colori e nuovi linguaggi. 

La vernice di apertura è prevista il 19 dicembre alle ore 18.00 presso la Sala Mostre dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia.

La mostra sarà aperta al pubblico dal venerdì, sabato, domenica dalle 18 alle 20, in orario prolungato in occasione degli incontri specifici in calendario, e previo appuntamento anche fuori dagli orari e dai giorni programmati.

Il calendario degli eventi è in corso di definizione.

Quelli certi per il momento sono l’inaugurazione che si terrà il 19 dicembre 2020 e il finissage che si terrà 10 gennaio 2021.

Salvo variazione e covid permettendo!

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INFO

P.A.C.I. 8^ Edizione

A cura di Gioia Cativa e Carmen D’Antonino, con il patrocinio del Comune di Isernia e la Regione Molise

Inaugurazione 19 dicembre 2020 ore 18.00

Auditorium Unità d’ItaliaIsernia

Organizzazione Associazione Culturale SM’ART – l’arte sm!

Orari: dal martedì alla domenica – 18:00-20:00

Partner

IL TERZO PARADISO DI MICHELANGELO PISTOLETTO, ARATRO, OAPPC, SPAZIO 180, OFFICINE CROMATICHE

Info Associazione

info@artesm.com | www.artesm.com

Direttore Artistico

Antonio Pallotta

Supporto all’organizzazione

Rosaria Iacovone