P.A.C.I. 2019 – VISIONI URBANE – QUANDO SI DISEGNA L’ARCHITETTURA (?)

1. Perché l’architettura disegnata? Da cosa nasce il bisogno di raccontare il progetto prima o dopo il progetto stesso?

2. La prima esigenza dell’uomo è il “riparo” ed egli, ha sempre e da subito, ridisegnato i sui luoghi, rappresentandoseli come qualcosa di altro, come se la semplice “abitabilità” non fosse sufficiente. Perché questa esigenza quasi ancestrale?

3. Il disegno dell’architettura può essere considerato il pensiero dell’architettura?

Questi, alcuni degli spunti, che animeranno l’incontro del 18 ottobre prossimo all’Auditorium di Isernia in occasione dell’incontro “Quando si disegna l’architettura (?)” organizzato nell’ambito del PACI 2019 con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia.
I relatori del tavolo, tutti autorevoli rappresentanti dell’Architettura Disegnata in Italia ma non solo, sono gli architetti: Carmelo Baglivo, Carlo Prati, Renato Partenope, Franco Purini e Beniamino Servino.
Un momento, quindi, di grande confronto e di cultura di progetto, su un tema che sembra aver ritrovato il giusto fermento anche in campo nazionale, e il cui contributo può arrivare anche dai centri minori della provincia.

Prima della conferenza, inoltre, l’associazione organizzatrice SM’ART – l’arte sm!, l’ordine degli Architetti di Isernia e la Città di Isernia stessa, conferiranno un riconoscimento alla carriera al Prof. Franco Purini, per l’alto contributo dato all’Architettura. Il premi sarà consegnato dall’Assessore Regionale Roberto Di Baggio

In attesa del dibattito, Antonio Pallotta, Direttore Artistico del PACI 2019 propone alcune riflessioni interessanti:

Io sono convinto che ci sia un “luogo” in ognuno di noi e il PACI di quest’anno è il tentativo certamente non esaustivo di come l’esperienza dello spazio spirituale sia esplorabile attraverso il disegno, inteso nel senso largo del termine, inteso cioè come strumento di controllo e di “pianificazione” di uno spazio determinato, interiore e esteriore. E di come sia anche possibile attraverso il processo artistico, poetico, evocativo, immaginare uno spazio architettonico che non sia necessariamente strutturato attraverso la normale sintassi dell’architettura, cioè attraverso piante, prospetti, sezioni, viste assonometriche ecc.
Magari un luogo distopico popolato da cyborg, umanoidi, robot, oppure ameno come un paesaggio della campagna rurale o del mondo sottomarino, oppure ancora quello apocalittico di un asteroide che distrugge il pianeta.
Tutte queste “visioni” che disegnano “scenari” abitabili o non più abitabili, rientrano nel discorso dell’architettura disegnata, progettata, simulata, sperata, inevitabile, da sconfessare.

Penso che nel sostrato di ogni nostro pensiero ci sia un desiderio di abitabilità. Ogni opera d’arte è anche un topos se vogliamo. Di solito per capire un’opera d’arte provo ad immaginarmi di “essere lì”, dentro l’opera, sforzandomi di prefigurarne il luogo che quell’immagine vuole suggerire.

Secondo me infatti, un disegno tecnico senza pensiero non è un disegno di architettura.
Può invece esserlo un “disegno” che si manifesti come una cosa in apparenza lontana dall’architettura ma che in realtà si basa su ragionamenti familiari all’architettura.
Quindi, in quel caso credo, che subentrino dei processi poetici, se vogliamo artistici, cioè di natura intuitiva.

Penso all’architettura radicale, degli Archigramm, di Superstudio, di Archizoom, o ad esperienze più recenti come quelle raccontate nei “non-testi” di libri come FARMAX di MVRDV o MUTATION di Koolhaas, oppure ancora all’impostazione del Berlage Institute, in cui l’architettura è rappresentata attraverso un disegno poetico, evocativo, fatto di assenze, di potenzialità, molto di meno un disegno tecnico.
Io credo che si debba prendere in considerazione l’ipotesi di come certi processi “artistici” mutuati più o meno consapevolmente dall’esperienza dell’abitare lo spazio reale, possano condizionare il disegno dell’architettura e non tanto il contrario.

L’architettura promuove certamente la riqualificazione del territorio. Ma in che modo si esprime la sua funzione in quei territori che sfuggono al controllo del progetto, ma in generale a qualsiasi forma di controllo? Penso per esempio all’esperienza romana del MAAM, in cui un processo di graduale e e semispontanea “colonizzazione artistica” ha trasformato un relitto industriale in un contenitore architettonico. In quel caso, un processo artistico ha promosso una riqualificazione di un territorio anche senza disegno o progetto. Potrebbe essere forse, il suggerimento a pensare lo spazio, “oltre l’architettura”, o meglio di un’arte inseparabile dalla nozione di topos.
Nei taccuini di qualche tempo fa scrivevo del bisogno di ristabilire una sorta di ricentramento dell’orizzonte poetico. Quello che conta nella poesia non è quanto la prosa riesce a tradurre ma quanto dell’intenzione resta incompreso o taciuto (la vivibilità di una architettura esula da questioni legate alla sua comprensione). Ciò che rende possibile l’interpretazione della metafora deve fungere da sostegno logico rendendo possibile una condizione di diffusa sostenibilità. In questo modo la parte debole assume il primato sulla r-esistenza della semplice presenza. Debole è tutto ciò che resta confinato nella dimensione del possibile, del potenziale, per questo la sua forza è esponenzialmente più grande di ciò che è già davanti alla nostra percezione.

 

 

P.A.C.I. 2019 – PREMIO AUDITORIUM CITTA’ D’ISERNIA – 7^ EDIZIONE

P.A.C.I. 2019 – PREMIO AUDITORIUM CITTA’ D’ISERNIA – 7^ EDIZIONE

Il P.A.C.I. è la collettiva d’arte contemporanea ospitata nella galleria dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia. Giunto alla sua settima edizione sempre con la formula del premio, il P.A.C.I. è oggi tra le più importanti rassegne di arte contemporanea in Molise. L’edizione 2019 è a cura di Gioia Cativa e Carmen D’Antonino, con il patrocinio del Comune di Isernia e della Regione Molise.

Quest’anno il concept che ha informato il tema scelto è stato: “l’Arte che incontra il Territorio”, un argomento già parzialmente discusso l’anno scorso nell’incontro dedicato all’Arte Ambientale di Franco Summa spiegata da un ospite d’eccezione come l’Architetto internazionale Franco Purini.

Antonio Pallotta, Direttore Artistico del P.A.C.I. spiega:

Il P.A.C.I. 2019 si propone di investigare il tema dello “scenario” e del paesaggio inteso in senso largo. La scelta di questa tematica nasce dall’osservazione di una ricerca artistica che non tocca solo l’arte come senso tradizionale ma incontra anche l’architettura, soprattutto quella disegnata, e permette di raccontare quel confine che oggi divide la realtà dalle simulazioni sperate, ma anche dalle ipotesi peggiorative. Una realtà soprattutto tradotta in termini di – luogo – Luogo lo è per esempio l’Auditorium della città di Isernia, la cui riqualificazione, almeno nelle nostre intenzioni, è avvenuta per mezzo di uno “scenario” promosso da un processo artistico. In che modo l’esperienza artistica, tendenzialmente di natura interiore, può trovare uso nei processi di riqualificazione urbana e sociale, aspetti invece che caratterizzano lo spazio esteriore. Che genere di “scenari” si creano dall’incontro di questa doppia polarità? In che termini si può discutere oggi, di arte che incontra il “topos”? Utopia, Eterotopia, Distopia, Atopia?

Secondo tale criterio si è costruita la rosa dei partecipanti, in tutto 17, che quest’anno non è composta da soli “artisti” intesi nel senso classico dell’espressione ma, anche da architetti, fra i migliori esponenti dell’architettura disegnata in Italia, come il già citato Franco Purini, e poi Carmelo Baglivo, Carlo Prati, Renato Partenope e anche la molisana Rosamaria Faralli, giovane architetto con studio nella città capitolina.

Gli artisti sono invece: Celeste Baraldi, Nino De Luca, Dalip Kryeziu, Max Lippolis, Vilma Maiocco, Fabio Mariani, Giorgio Ortona, Graziano Pompili, Monica Sarandrea e i molisani Francino, Antonio Mazziale e Antonio Pallotta che però partecipa fuori concorso.

L’evento prevede una Giuria composta da tre membri e che decreterà i vincitori del premio in denaro, l’invito ad esporre presso la “RespirartGallery” di Giulianova (TE) di Berardo Montebello e l’assegnazione della Residenza Artistica “La Tavola di Migliandolo” presso l’Antica Casa Nebiolo nella provincia d’Asti e a cura di Claudio. Oltre a Montebello e Mogliotti, farà parte della Giuria l’Architetto Massimo Sterpetti, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia che, inoltre, patrocina il P.A.C.I. 2019.

La supervisione del PACI 2019 è invece stata affidata al Prof. Lorenzo Canova Docente Universitario e Critico d’Arte, mentore e tutor autorevole del progetto PACI già dall’anno scorso.

La vernice di apertura è prevista il 28 settembre alle ore 18.00 presso la Sala Mostre  dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia.

La mostra sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle 18 alle 20 e in orario prolungato in occasione degli incontri specifici in calendario.

Il calendario degli eventi:

28/09/2019
VERNICE INAUGURALE
Ore 18:00

Intervengono: i critici d’arte Gioia Cativa, Carmen D’Antonino e il Direttore Artistico Antonio Pallotta. Saluti istituzionali: Giacomo D’Apollonio – Sindaco della Città di Isernia, Eugenio Kniahynicki.

06/10/2019
Incontro/dibattito: “LA CITTÀ DEL FUTURO”
Ore 16:30

Intervengono: Maria Pia De Martino, Prof. Giuseppe Limone, Dott. Angelo Cocozza.
Modera Antonio Pallotta

13/10/2019
Presentazione del libro: “GATTALUNA” opera prima di Shaana De Santis
 
Con la partecipazione “fotografica” di Marisa Pia Boscia, Giada De Santis e Lello Muzio.
Modera Antonio Pallotta

18/10/2019
Conferenza: “VISIONI URBANE”
Ore 14:00

Evento dedicato alle declinazioni possibili dell’”Arte che incontra il Territorio”, secondo la visione particolare degli architetti Franco Purini, Carmelo Baglivo, Renato Partenope, Carlo Prati, Beniamino Servino. In collaborazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia. Intervengono: il Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Isernia, Arch. Massimo Sterpetti, i critici d’arte Gioia Cativa e Carmen D’Antonino.
Modera Antonio Pallotta.

27/10/2019
FINISSAGE E PREMIAZIONE
Ore 18:00

INFO
P.A.C.I. VII Edizione
A cura di Gioia Cativa e Carmen D’Antonino,
con il patrocinio del Comune di Isernia e la Regione Molise

Direttore Artistico
Antonio Pallotta

Supervisor
Prof. Lorenzo Canova

Inaugurazione 28 settembre 2019 ore 18.00
Auditorium Unità d’ItaliaIsernia
Organizzazione Associazione Culturale SM’ART – l’arte sm!
Orari: dal martedì alla domenica – 18:00-20:00
Partner
ARATRO, OAPPC, SPAZIO 180, OFFICINE CROMATICHE, RESPIRARTGALLERY, LA TAVOLA DI MIGLIANDOLO

Ufficio stampa
Donato Giannini
donatogiannini@gmail.com

P.A.C.I. 2018 – Premio Auditorium Città di Isernia – 6^ Edizione

Il P.A.C.I. è la collettiva d’arte contemporanea ospitata nella galleria dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia. Giunto alla sua sesta edizione sempre con la formula del premio, il P.A.C.I. è oggi tra le più importanti rassegne di arte contemporanea in Molise. L’edizione 2018 è a cura di Gioia Cativa, con il patrocinio del Comune di Isernia e della Regione Molise.
Sono quattordici gli artisti italiani scelti: Emanuela Ascari, Giacomo Calaon, Cinzio Cavallarin, Marco Ercoli, Stefania Fabrizi, Irene Meniconi, Luciano Pea, Marco Randazzo, Studio Nucleo, Ivana Volpe, in concorso per i premi, mentre gli storicizzati Mattia Moreni e Franco Summa, insieme a Antonio Pallotta e Giancarlo Pavanello sono fuori concorso.

L’evento prevede una giuria che decreterà i vincitori del premio in denaro e l’invito ad esporre presso la sala “GINO MAROTTA” presso l’Aratro dell’università degli Studi del Molise. La giuria è composta dal professore e storico dell’arte Lorenzo Canova (presidente della giuria), lo storico e critico d’arte Tommaso Evangelista e l’artista Giovanni Termini, professore presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
La vernice di apertura è prevista il 2 settembre alle ore 19.00 presso l’Auditorium Unità d’Italia di Isernia.
La mostra sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle 18 alle 20 e in orario prolungato in occasione degli incontri specifici in calendario.

Come scrive Gioia Cativa, critico d’arte di questa edizione
“(…) Al di là di essere un premio d’arte, questa manifestazione nasce, come spesso si è detto, anche come un monitoraggio dello stato dell’arte che, partendo dal Molise, cerca di espandersi il più lontano possibile. Il risultato è un panorama quanto più variegato, dove l’arte si muove in diverse direzioni ed espressioni suscitando emozioni. L’emozione, però, non ha sempre un perché preciso, non sempre scaturisce da qualcosa di chiaro ma, spesso, si manifesta in condizioni oscure, ignote, un semplice moto dell’anima che non ha necessariamente una spiegazione razionale. L’arte cerca di toccare i tasti di questa sfera emotiva, di stuzzicarli e di concretizzarli in forme di apprezzamento che non sempre riguardano l’estetica, ma che viaggiano su binari paralleli capaci ugualmente di emozionare. Gli artisti che abbiamo invitato quest’anno si muovono fra diverse tendenze, spaziano fra realtà differenti e emozionano attraverso segni, parole, oggetti, installazioni. Giocano sull’emozione e la sorpresa del momento oppure su quella scaturita dalla contemplazione continua del loro lavoro. Ogni artista va avvicinato in modo diverso, senza pregiudizi e tranquillità emotiva e sensoriale.” Inoltre aggiunge “(…) Fil rouge che caratterizza il PACI 2018 sembra essere il potere evocativo della parola, delle lettere e dei segni che viaggiano sulla tela, si nascondono tra le geometrie, danno voce alle figure o esprimono, semplicemente, ricordi. Ma non è solo la parola con il suo urlo silenzioso a smuovere gli artisti nel loro profondo; la natura, la società consumistica attuale e il segno, inteso come primo approccio all’arte, spingono gli artisti verso forme di ricerca che sfociano nei risultati più diversi. Da momenti come questi nascono le opere, piccoli gioielli che nascondono un frammento dell’artista, una singolare forma di donazione di qualcosa che li appartiene e, che decidono di condividere.”
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INFO
P.A.C.I. VI Edizione
A cura di Gioia Cativa, con il patrocinio del Comune di Isernia e la Regione Molise

Direttore Artistico: Antonio Pallotta

Inaugurazione 2 settembre 2018 ore 19.00
Auditorium Unità d’Italia – Isernia

Organizzazione Associazione Culturale SM’ART – l’arte sm!
Dal 2 al settembre 2018
Orari: dal martedì alla domenica – 18:00-20:00

Moderatrice: Cristina Valerio

Partner
ARATRO, OAPPC, SPAZIO 180, OFFICINE CROMATICHE

Ufficio stampa
Donato Giannini
donatogiannini@gmail.com

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PREMIO INTERNAZIONALE CREATIVITÀ NEGLI IBLEI 2018

RAGUSA IBLA
AUDITORIUM S. VINCENZO FERRERI
Dal 8 al 15 Aprile 2018

Inaugurazione della collettiva di pittura:
8 Aprile 2018 – ore 18:00
Reading di Poesie di autori locali con intermezzo musicale.
Introduce e modera:
Antonella Galuppi
Giornalista e poetessa

Premiazione:
15 Aprile 2018 – ore 18:00

Presentano:
Salvatore Parlagreco
Critico d’arte
Gioia Cativa
Storico e Critico dell’arte

Saranno Presenti:
Federico Piccitto
Sindaco della Città di Ragusa
Giovanni Maggi
Presidente Accademia Internazionale Città di Roma
Stefano Di Marino
Vicepresidente Accademia Internazionale Città di Roma
Maria Ventura
Presidente Regione Siciliana
Accademia Internazionale Città di Roma

Ospite:
Arch. Calogero Rizzuto
Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa

La mostra resterà aperta tutti i giorni
dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e
dalle ore 18:00 alle ore 21:00

artisti in mostra:

Silvana Amarù | Artese (Teresa Rizzo) | Arturo Beltrante | Silvana Boccadifuoco | Daniela Cannia | Rosalba Carlino | Guido Cicero | Mariagrazia Colasanto | Aurora Coppolino | Angelo Criscione | Rosanna Criscione | Veronica Diquattro | Salvatore Farruggia | Maria Giacobbe | Claudio Guadagna | Francesco Gurrieri | Emanuela Iemmolo | Manuel Malatesta | Roberto Melfi | Sara Occhipinti | Anna Ottaviano | Antonio Pallotta | Angela Sarchiello | Claudio Schembari | Donata Scucces | Cinzia Sipala | Alex Succi | Cristina Valerio | Enzo Valerio| Maria Ventura|

P.A.C.I. 2017 – PREMIO AUDITORIUM CITTÀ DI ISERNIA – 5^ EDIZIONE

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Inaugurazione:
domenica 3 settembre 2017 – ore 18:00
Sala Mostre – Auditorium Unità d’Italia, Corso Risorgimento 221, Isernia.
Direttore Artistico
Antonio Pallotta
Edizione critica a cura di:
Gioia Cativa – Critco e storico dell’arte
Carmelo Cipriani – critico d’arte
artisti in mostra:
Evita Andujar, Gianfranco Basso, Michele Carafa, Tommaso Cascella, Giuseppe Ciracì, Luciano Di Gregorio, Cecilia Falasca, Gabriele Lacchè, Vanni Macchiagodena
Gian Ruggero Manzoni, Vincenzo Mascia, Nunzio Paci, Maya Pacifico, Antonio Pallotta, Michele Spina.
catalogo della mostra:
Edizioni sm! – ISBN 9788894285703
orari:
tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 18:00 alle ore 20:00 fino al 3 ottobre 2017
biglietto:
ingresso gratuito

Calendario degli eventi:
VERNICE INAUGURALE
03/09/2017
ore 18:00
intervengono i critici d’arte Gioia Cativa e Carmelo Cipriani, il direttore artistico Antonio Pallotta, e le autorità presenti.

“PLASMODIO”
08/09/2017
ore 18:00
Prima nazionale della presentazione del libro del poeta Isernino Antonio Vanni, edito da Edizioni EVA di Venafro (IS). Intervengono: l’autore Antonio Vanni, il filosofo e scrittore Francesco Giampietri; il poeta e saggista Giuseppe Napolitano; il giovanissimo poeta di Viareggio Dario Maraviglia.

“NON APRITE QUEL PACCO”
16/09/2017
ore 18:00
Prima nazionale della presentazione del graphic novel d’azione di Marco Tarquini in arte TARMA.

“Il POST INFORMALE IN VENANZIO MARRA”
23/09/2017
ore 18:00
Presentazione del libro sull’opera dell’artista salentino Venanzio Marra a cura del Prof. Margarito. Intervengono: l’autore Donato Margarito, l’artista Venanzio Marra; il critico d’arte Gioia Cativa.

FINISSAGE E PRESENTAZIONE DEL LIBRO: “IL CRITICO E LE MODELLE”
DI GIORGIO GRASSO.
01/10/2017
ore 18:00
Finissage del P.A.C.I. con la proclamazione dei vincitori e l’assegnazione dei riconoscimenti previsti. A seguire presentazione dell’opera prima di Giorgio Grasso “Il Critico e le Modelle – Il romanzo dell’arte nella voce delle sue protagoniste”, volume edito da Pacini Editore di Pisa e scritto in collaborazione con Gioia Cativa. Intervengono: l’autore Giorgio Grasso e Gioia Cativa.