MACMI 2014 – 33 ^ MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA MACCHIA D’ISERNIA “PICCOLI MONDI DELL’ARTE MOLISANA”

MACMI 2014 – 33 ^ MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA MACCHIA D’ISERNIA “PICCOLI MONDI DELL’ARTE MOLISANA”

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“Piccoli mondi dell’arte molisana” – testo di Antonio Pallotta – Presidente e direttore artistico dell’associazione

In un paese meraviglioso incastonato nel paesaggio,
un giorno la terra si levò e ascese.
E tutti quelli che poterono guardare,
prima rapiti restarono
e poi illuminati capirono,
che la levità della terra
col cielo ormai mescolata,
era la beltà dei colori
che la gravità trasmutava.
E si levò fino all’altezza dello spirito,
come un piccolo mondo che in grembo
nasconde dell’arte inestimabile segreto.
Tanta la distanza gli occorre
per restare immune alle brutture.
Se fai un salto lo vedi,
con due meglio lo vedi!
Con tre salti ci sei
e allora
chiama gli amici tutti.

Quanti sono i paesi che in Molise custodiscono scrigni di sapere e bellezza? Macchia d’Isernia sicuramente lo è. Anche perché da oltre trent’anni diffonde con impegno e costanza l’importanza dell’arte e dei suoi corollari. Mi piaceva l’immagine del piccolo “mondo”, perché rievoca quella del gioiello, nei confronti del quale è nostro doveroso compito custodirlo, in modo che possa essere sempre mostrato. Quest’anno abbiamo voluto dare un indirizzo alla kermesse orientandola verso l’arte concettuale e astratta consentendo, ad artisti più giovani, di confrontarsi con i “maestri” e provando, a cortocircuitare quegli scambi umani, linfa vitale per l’arte e per l’esistenza stessa.

L’importanza dell’arte | Mario Stasi | Sindaco del Comune di Macchia d’Isernia
33 anni sono un pezzo di storia. Da 33 anni questa manifestazione è portata avanti nel nostro piccolo paese e ne caratterizza il patrimonio artistico. La Rassegna d’Arte Contemporanea è nata affiancando la rinomata Mostra Mercato Vini, giunta alla quarantunesima edizione, ed è diventata un appuntamento annuale per decine di artisti locali e spesso anche d’oltre regione. I lavori premiati di anno in anno sono confluiti nella Pinacoteca Comunale e nei vari cataloghi. Di tutto questo ci rendiamo ben conto e, se quest’anno è mancata l’esposizione di opere durante la Mostra Mercato Vini, non è stato certo perché l’abbiamo dimenticata o trascurata anzi, proprio per curarla al meglio, in questo primo anno di attività della nostra Amministrazione al Comune, con un Bilancio ancora da approvare e tante criticità da affrontare, abbiamo voluto spostarla al periodo natalizio e avere più tempo da dedicare ad essa. Per il futuro siamo intenzionati ad allargare il discorso di questa iniziativa fino alla realizzazione di un “Parco degli Artisti”, che stiamo già progettando. Da subito, invece, ho pensato di inserire nell’evento uno spazio riservato ai bambini, in quanto le poche ore dei piani formativi scolastici dedicate all’educazione artistica non credo siano sufficienti a dare loro l’input necessario per sviluppare le proprie capacità e predisposizioni in questo campo e, come già facciamo per la letteratura con il “Premio Macchia d’Isernia”, cerchiamo di dare più stimoli positivi possibili, da quest’anno, anche con la Rassegna d’Arte. Rendere il bambino protagonista con il frutto del suo lavoro e vederlo esposto nel contesto di una esposizione di opere di artisti già affermati, non può che entusiasmarlo e spingerlo a cimentarsi ancora nelle varie tecniche esistenti. Preziosissimo è stato, in questo progetto, il supporto delle insegnanti e del dirigente scolastico Eugenio Silvestre, che ringrazio per la loro disponibilità e tutto l’impegno profuso. Un ringraziamento all’associazione “Trifola Saracena” che ha promosso l’iniziativa con il Comune e, ovviamente, anche all’associazione “SM’ART” per l’ottima organizzazione, che ha reso memorabile questa edizione portandoci opere di grande qualità di artisti illustri, tra cui anche due scomparsi: Vincenzo Ucciferri e Nicola Padula, che in passato hanno partecipato più volte a questa manifestazione e impreziosito la nostra Pinacoteca e che resteranno per sempre nella storia dell’arte molisana. Un sentito ringraziamento in tal senso va alle loro famiglie, che gentilmente hanno concesso le opere per l’iniziativa, ma anche a tutti gli artisti, che con la loro partecipazione hanno dato pregio a questa Rassegna e al rispettivo catalogo, che degnamente riproduce e promuove la loro arte e il nostro piccolo, bel paese.
In fine, ma non ultimo, un grande grazie allo sponsor che ha reso possibile tutto ciò con il suo indispensabile sostegno: “Smaltimenti Sud srl”.

Michela Fardone |Assessore alla Cultura del Comune di Macchia d’Isernia
Secondo il mio punto di vista, l’arte e la sua storia, ci permettono di conoscere le nostre origini e ci aiutano ad ampliare il nostro bagaglio culturale. Chi conosce il linguaggio visivo e la storia dell’arte, infatti, avrà sempre una marcia in più. C’è un proverbio: “impara l’arte e mettila da parte” nel senso: conservala per sempre. Il suo studio può servirci a capire meglio alcuni aspetti della vita e delle sue sfaccettature che ci circondano, perché ci permette di osservarli da un punto di vista completamente diverso. Studiarla ci permette di conoscere l’artista che è in ognuno di noi, dato che la creatività è legata all’uomo e quindi tutti siamo in grado di trovare una forma d’arte con la quale esprimerci. La Mostra d’Arte Contemporanea è parte della storia di Macchia d’Isernia e anche quest’anno abbiamo voluto onorarla con l’Amministrazione di cui faccio parte come Vicesindaco e Assessore alla Cultura. In tale veste, ringrazio l’associazione “SM’ART – l’arte sm!”, l’associazione “Trifola Saracena”, lo sponsor “Smaltimenti Sud srl” e, soprattutto, gli artisti che hanno voluto partecipare, così come ringrazio i bambini delle scuole e le loro insegnanti, che sono diventati in qualche modo protagonisti della storia attuale, e mi auguro possano esserlo in maniera ancora più attiva nel futuro, con l’aiuto di tutti.

Testo critico di Grazie Nuzzi
L’evento artistico, o meglio, il progetto d’arte contemporanea che l’associazione culturale SM’ART – l’arte sm!, ha voluto rendere, come omaggio, al momento della vendemmia, rivolto alla festa del vino, che ogni anno, da 33 anni coinvolge Macchia di Isernia.
Il progetto è stato strutturato secondo un pensiero rivolto, in particolar modo, alla sfera concettuale dell’arte. Il termine “concettuale” ha assunto, nel campo artistico, un significato polivalente, per cui è necessario fare una premessa sul suo utilizzo. Il primo artista ad aver usato programmaticamente la definizione “concettuale” è stato Joseph Kosuth intorno alla metà degli anni Sessanta. Il suo intento era di proporre opere il cui fine non era il godimento estetico, bensì l’attività di pensiero. Ciò a cui egli tende è di avviare nello spettatore la riflessione sul rapporto, problematico e conflittuale, che esiste tra realtà, rappresentazione iconica (immagine) e rappresentazione logica (parola). Si comprende come un’arte di questo tipo tende ad eliminare qualsiasi significato emozionale, per proporsi con lucida e fredda razionalità. Arte diviene anche il parlare dell’arte, il comportamento, la riflessione, e così via. E da questo punto comincia il significato più pregnante del termine “concettuale”: un’arte che riesce a fare a meno delle opere d’arte. Si è reso possibile un connubio operativo del tutto eccezionale; dalla mano dei maestri noti al territorio a quella ingenua e genuina, ancora acerba ma determinata, dei bambini. Ci accorgiamo che l’evoluzione artistica ha seguito una linea di progressive “riduzioni” o “privamenti”. Gli artisti si sono aperti porte nuove di ricerca “privandosi” di qualcosa che sembrava appartenere indissolubilmente al significato stesso di arte. Si inizia con il fare a meno del “naturalismo” e della “mimesi” (post-impressionismo, espressionismo, ecc.), si procede facendo a meno della “prospettiva” (cubismo), del “passato” (futurismo), del “valore venale” dell’opera (dadaismo), della “realtà” (astrattismo), della “forma” (informale), fino a giungere a fare a meno dell’ ”opera d’arte”. L’esposizione risulta un percorso intenso e ricco di vari orientamenti costruttivi, si può spaziare per diversi territori. Si va dal figurativo, accennato nella sola rappresentazione umana, alla lettura del colore nelle sue corde di vibrante vivacità. Le geometrie abbozzate da rette, parallele e vettori, si orientano nello spazio per occupare luogo e tempo generando un nuovo viaggio emotivo e mentale. Livelli sfalsati di immagini creano piani visivi, attraverso i quali l’osservatore ritrova tempi diversi sviluppati e vissuti nel medesimo campo ottico. Accettazione e negazione del colore, la ripresa e poi il rigetto della manifestazione cromatica, per giocare con ombre e sostanze alle quali conferire ruolo di portale meditativo. Un cammino da percorrere mettendo a nudo l’anima, preparandola alla visione e alla percezione di nuove e concrete prospettive di linguaggio puramente soggettivo; il tutto è senza essere, nega senza negare, costruisce senza costruzione e distrugge senza distruzione.

Testo critico di Gioia Cativa | critico d’arte dell’associazione
La “maturità” dell’arte che si esprime attraverso forme ed idee e la carica emozionale di quei giovani artisti che nell’arte trovano se stessi, sono i vettori direzionali che caratterizzano la XXXIII collettiva di Macchia d’Isernia. La concettualità è il filo rosso che lega passato e futuro, che ripropone pagine di una storia che ancora vive e vuole sottolineare la propria eredità; si lega ad un futuro che prende piede proprio dalla concettualità la quale, attraverso percorsi mentali non sempre lineari, racconta un mondo fatto di sensazioni e storie. La collettiva di Macchia ha una storia lunga e radicata nella cultura regionale: rappresenta la ferma intenzione di non cadere nel degrado sociale e culturale, ma di vivere nel nome della conoscenza e della storia, di cercare di valorizzare un patrimonio culturale ed umano che rischia l’annullamento. Vecchia guardia e giovani leve si confronteranno in questa collettiva nel segno di un’arte che poco a poco ha preferito esprimersi attraverso il dissolvimento della forma, usando una semantica totalmente nuova, creando un innovativo lessico “grammaticale” e sviluppando un linguaggio rappresentativo di idee ed emozioni. La linea, il segno, ed il colore divengono simboli di un pensiero che va oltre, che si insinua tra gli spazi di una tela o di un’istallazione, cercando di appropriarsi di un’identità che li qualifichi ed in cui riconoscersi. È un percorso che raggiunge l’apice con questi giovani artisti che espongono, che fanno dell’arte concettuale, eventualista o minimale la propria firma, l’estensione del loro essere. È un percorso storico che inizia con quei maestri che, in Molise, hanno lasciato una forte testimonianza di genio e sperimentazione, che hanno dimostrato che un’arte diversa è possibile e che si può plasmare per dare vita ad emozioni, pensieri ed idee. Grandi nomi che onorano questa collettiva donandole il sapore di un retrogusto di una passata scuola d’arte che, in realtà, non è mai scomparsa, ma vive nei suoi rappresentanti e nelle nuove generazioni di artisti.

Artisti in mostra: Alessandro Antenucci | Fernando Battista | Arturo Beltrante | Francesco Boschi | Rino Capone | Carma | Mariagrazia Colasanto | Chiara De Iuliis | Cosmo Di Florio | Paride Di Stefano | Walter Giancola | Paolo Emilio Greco | Sara Iafigliola | Michele Inno | Enzo Iovino | Tonino Laurelli | Elena Maglione | Manuel Malatesta | Maria Mascia | Nicola Padula | Alessandra Peri | Michele Peri | Nazzareno Serricchio | Mario Sozio | Antonio Tramontano | Vincenzo Ucciferri | Enzo Valerio.

M.A.C.M.I. 2014 è un evento curato e realizzato dall’Associazione socio culturale SM’ART – l’arte sm! nelle persone di Antonio Pallotta – Presidente dell’Associazione | Carmelo Costa – Vicepresidente dell’associazione | Gioia Cativa – Critico d’arte dell’associazione | Alessandro Tucci – Responsabile Tecnico dell’associazione | con il patrocinio del Comune di Macchia D’Isernia e dell’associazione socio culturale “La Trifola” | Sponsor by: Smaltimenti Sud | con la collaborazione straordinaria di Lorenzo Albanese – fotografo e Grazia Nuzzi – Critico d’Arte.

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